L'evoluzione della fisica by Albert Einstein Leopold Infeld

L'evoluzione della fisica by Albert Einstein Leopold Infeld

autore:Albert Einstein, Leopold Infeld
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2011-03-02T16:00:00+00:00


Supponiamo ora, per attenerci al caso più semplice, di avere due SC sotto forma di due aste rigide. Rappresentiamole in un disegno, l’una sopra all’altra, chiamandole rispettivamente SC «superiore» e SC «inferiore». Ammettiamo ora che i due SC si muovano con velocità determinata, l’uno relativamente all’altro, scivolando l’uno lungo l’altro. Per comodità ammetteremo inoltre che entrambe le aste siano di lunghezza infinita, e che possiedano un’origine ma non una fine. Un solo orologio basta per i due SC, poiché il flusso del tempo è il medesimo in entrambi. All’inizio delle nostre osservazioni le origini delle due aste coincidono. In quell’istante la posizione di un punto materiale qualsiasi è caratterizzata da uno stesso numero nei due SC. Il punto materiale coincide infatti con lo stesso tratto delle graduazioni che supponiamo incise su entrambe le aste. Abbiamo così un solo numero che determina la posizione del punto materiale. Ma dopo un certo tempo, mettiamo un secondo, i numeri corrispondenti alle posizioni saranno differenti, qualora le aste si muovano uniformemente l’una relativamente l’altra. Consideriamo ora un punto a riposo sull’asta superiore. Il numero determinante la sua posizione, nell’SC superiore non varia con il tempo; varierà per contro il numero corrispondente sull’SC inferiore. Invece di parlare del numero corrispondente a una posizione del punto, diremo più brevemente la coordinata di un punto. Possiamo ora enunciare una proposizione che potrà sembrare molto involuta ma che il nostro disegno ci mostra essere corretta e sostanzialmente semplice. La coordinata di un punto nell’SC inferiore è uguale alla sua coordinata nell’SC superiore, più la coordinata del punto d’origine dell’SC superiore relativamente all’SC inferiore. È molto importante poter sempre calcolare la posizione di una particella in un SC, quando si conosca la sua posizione nell’altro. A tal fine occorre conoscere anche le posizioni relative dei due sistemi di coordinate a ogni istante. Tutto ciò può sembrare pedante ma in realtà la cosa è semplice e non meriterebbe una discussione così particolareggiata se non dovessimo servircene più avanti.

Conviene frattanto rilevare la diversità esistente fra la determinazione della posizione di un punto e la determinazione del tempo di un evento. Ogni osservatore si serve della propria asta costituente il proprio SC; ma c’è un solo orologio per tutti. Il tempo è qualcosa di «assoluto» che scorre allo stesso modo per tutti gli osservatori, in tutti gli SC.

Vediamo ora un altro caso. Un viaggiatore passeggia con una velocità di tre chilometri l’ora lungo il ponte di una grande nave. Questa è la sua velocità rispetto alla nave, o in altri termini relativamente a un SC rigidamente collegato alla nave. Se la velocità della nave è di trenta chilometri relativamente alla riva e se le velocità uniformi della nave e del viaggiatore hanno la stessa direzione, allora la velocità di quest’ultimo sarà di trentatré chilometri all’ora relativamente a un osservatore sulla riva, mentre è di tre chilometri all’ora relativamente alla nave. In forma più astratta: la velocità di un punto materiale, relativamente all’SC inferiore è uguale alla velocità del punto, relativamente all’SC superiore,



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